In data 27/03/2019, il MIUR ha pubblicato gli esiti delle correzioni delle prove scritte per il Concorso a Dirigente Scolastico del 2018, e, quindi, l’elenco dei candidati ammessi alla prova orale.

I candidati che non risultano nell’elenco degli ammessi alla prova orale possono proporre ricorso in considerazioni delle numerose irregolarità riscontrabili nell’operato dell’Amministrazione tra cui:

1) La prova scritta, nonostante l’esplicita previsione del bando, non è stata unica a livello nazionale. Infatti, in data 18 ottobre 2018 non è stato possibile svolgere la prova in Sardegna, contrariamente a quanto avvenuto in ogni altra parte d’Italia, a causa del differimento disposto dall’USR della Sardegna a seguito dell’ordinanza del Sindaco di Cagliari del 17/10/2018 che ha disposto la chiusura delle scuole del capoluogo per avverse condizioni meteo. La prova è stata poi fissata per il giorno 13 dicembre 2018, comportando così un’evidente vantaggio per i candidati sardi che in questi due mesi hanno potuto studiare di più, soprattutto considerando che i quadri di riferimento predisposti dal Ministero erano identici.

Sono stati, inoltre, riscontrati orari d’inizio diversi per lo svolgimento della prova scritta tra le diverse sedi d’esame. Ciò ha leso, ovviamente, alcuni principi amministrativi che sono alla base delle procedure concorsuali, quali quelli di equità e trasparenza. La simultaneità della prova, del resto, era imposta dal ‘Diario della prova scritta del corso-concorso nazionale’ pubblicato sulla G.U. n. 73 del 14/09/2018, secondo cui “……la prova scritta del corso-concorso nazionale per titoli ed esami finalizzato al reclutamento di dirigenti scolastici presso le istituzioni scolastiche statali si svolgerà in data 18 ottobre 2018, alle ore 10,00”.

2) La prova scritta è stata svolta con dei supporti informatici che si sono rivelati inidonei a consentire un corretto e sereno svolgimento della stessa. Su tutti, la schermata della prova presentava un solo rigo che conteneva fino a 250 caratteri, laddove, normalmente, un rigo contiene al massimo 80 caratteri. Il software utilizzato per la prova, poi, a differenza di quanto accaduto nelle sole province autonome di Trento e Bolzano, non prevedeva la possibilità di accedere ad un report finale della stessa, con conseguente impossibilità di verificare il numero dei quesiti svolti.

3) Le prove scritte inviate alle commissioni esaminatrici erano identificati con codici alfanumerici e codici fiscali. Tali codici, quindi, erano facilmente associabili ai nomi dei concorrenti, con evidente lesione del principio di anonimato della prova.

4) L’art. 8, comma 4, del bando stabiliva che ‹‹La prova scritta consiste in cinque quesiti a risposta aperta e in due quesiti in lingua straniera di cui al comma 3.2. I cinque quesiti a risposta aperta vertono sulle seguenti materie››.

Sta di fatto, però, che, in totale spregio della predetta disposizione e diversamente da quanto accaduto a Bolzano, due dei quesiti erano dei veri e propri “casi”. Tale circostanza si era verificata anche in occasione della prova scritta del concorso per dirigenti scolastici del 2011, per lo svolgimento del quale, però, erano state concesse 8 ore, mentre per il concorso in parola i concorrenti avevano a disposizione solo 150 minuti per tutti i quesiti, tempo assolutamente insufficiente per poter elaborare una soluzione, rileggerla ed eventualmente correggerla.

5) Numerose difficoltà sono emerse anche per quanto riguarda la prova di lingua straniera. Sono stati rilevati, infatti: a) Gradi di difficoltà eterogenei della prova di lingua straniera b) Livelli non equipollenti al B2 richiesto, ma anzi assimilabili al C1 c) Brani molto lunghi, che il sistema non riusciva a gestire in maniera uniforme, frammentando il testo in più schermate, ciò determinando un notevole dispendio di tempo e un elevato grado di distrazione del candidato.

6) Non è specificato il criterio per l’assegnazione delle prove scritte alle commissioni esaminatrici, ed inoltre sono state disposte continue sostituzioni dei componenti delle Commissioni esaminatrici, attraverso i decreti dei giorni 23/11/2017, 18/01/2018, 04/02/2019, 11/02/2019, 19/02/2019, 28/02/2019, 15/03/2019.

Solo all’esito dell’accesso agli atti si potrà avere contezza dell’esistenza di vizi tali da azionare giudizi collettivi.

Il costo di adesione all’azione (che in seguito valuteremo insieme dopo l’accesso e le peculiarità ivi riscontrate se collettiva, individualizzata per piccoli gruppi selezionati o individuale) è pari a € 300,00.

Tale quota, appunto, comprende tutta la fase di studio ed approfondimento della Vs posizione ivi compreso l’accesso agli atti e la valutazione degli esiti dello stesso.

Tale somma, infine, in base al tipo di azione da intraprendere, potrà rappresentare l’intera quota di adesione in ipotesi di scelta per azione collettiva o di acconto per un eventuale ricorso individuale (da € 2.500,00 oltre iva, cpa e contributo unificato).

Per aderire all’azione è sufficiente compilare il form ENTRO IL 30/4.

Ciascun Docente, poi, dovrà far pervenire entro il 03/05/2019, direttamente allo studio, presso la sede di Caserta – Viale delle Querce n. 20, i seguenti documenti:

1) Copia della carta d’identità e del codice fiscale;

2) Scheda con i dati personali;

3) Procura alle liti compilata con i propri dati personali e debitamente sottoscritta;

4) Istanza di accesso agli atti trasmessa all’Amministrazione;

Per ulteriori informazioni potrete contattare direttamente lo Studio allo 0823/345169